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giovedì 16 ottobre 2014

Eurilink: la costituzione italiana in lingua araba!



Sfogliando il catalogo della casa editrice Eurilink si scopre, con grande sorpresa, un testo di oltre 70 anni ma che continua a stupirci per il suo essere così straordinariamente vitale. E’ la Costituzione italiana, riproposta e tradotta in lingua araba con  un invito in prefazione all’ “impegno di custodirla e far vivere i suoi principi ogni giorno”.

Il testo “La costituzione italiana in lingua araba” fa parte della collana Link ed è un lavoro di traduzione a cura di Adnan Alì che racchiude, soprattutto, un profondo messaggio di scambio culturale e politico.
“Presentiamo questa opera al rispettabile lettore arabo, quale strumento di conoscenza e mezzo per avvicinarlo a questo Paese, in cui vive e di cui condivide la sorte con i suoi fratelli, cittadini italiani” così commenta nelle sue note Adnan Alì. La Costituzione italiana “definita dagli esperti di giurisprudenza come una della più raffinate ed equilibrate” è un modo per sfogliare i valori condivisi dei cittadini del nostro Paese e capirne le radici culturali del patrimonio di regole, diritti, doveri e principi condivisi. Rivestita di una nuova lingua, la costituzione tradotta e’ così un impegno a trasmettere al pubblico di lingua araba, deciso a vivere, lavorare o studiare in Italia, le radici e la storia stessa della nostra nazione.
Ma si tratta davvero di una semplice traduzione? 

Tradurre è riscoprire la grande attualità del testo approvato dall’ Assemblea Costituente nel dicembre 1947, “in quella Carta”, suggerisce Marcella Lucidi nella Prefazione alla traduzione, “troviamo i principi fondamentali per rispondere alle sfide epocali del nostro tempo: dalla centralità della persona e della sua dignità, alla tutela del pluralismo culturale e religioso, dalla laicità dello Stato all’affermazione dei diritti delle donne, al riconoscimento universale dei diritti sociali e di cittadinanza.
E’ una dichiarazione e una buona presentazione per chi decide di esprimere la propria identità culturale e si sforza di farlo nella lingua dell’ “ospite”; tradurre non è cambiare linguaggio o cedere ad un registro diverso, è luogo di scambio, dialogo di cultura e identità. 

L’orizzonte degli studenti di Giurisprudenza e Studi Internazionali della Link Campus University è una realtà come quella di Eurilink, un luogo dove  le tematiche emergenti del nostro tempo e le prospettive dibattute a livello internazionale trovano il loro giusto spazio. E’ cosi che la casa editrice Eurilink, e quindi Link Campus University, cerca di costruire un’azione di “ponte” culturale tra il lettore e la società globale, l’università e il mondo del lavoro, i cittadini tra loro e le istituzioni.

mercoledì 8 ottobre 2014

Da winningeneration.it 10 consigli per startupper vincenti

Diventare uno startupper di successo, come afferma Tabitha Jean Naylor fondatrice di SuccessfulStartup101.com, non è un sogno, ma può trasformarsi in realtà. Molti startupper sono riusciti ad avere successo in un ecosistema poco sviluppato e, all’inizio, senza molti aiuti dall’esterno. Però tutti hanno avuto delle caratteristiche vincenti che possono rappresentare un motivo di ispirazione e motivazione.
Partendo dal loro esempio, ecco i 10 consigli per i futuri startupper:
 1.Create una cultura. Se siete in grado di agganciare una cultura e un’etica del lavoro al vostro business, ben presto tutti coloro che faranno parte del vostro progetto la seguiranno. E questo potrà rivelarsi un valore aggiunto importante, in grado di fare la differenza in un’impresa ad altissimo rischio qual è una startup.
2.Circondatevi di persone motivate. Quando andrete alla ricerca del personale con cui far crescere la vostra startup, approfondite il più possibile le loro esperienze personali e professionali. Apritevi a quanto possano dare al vostro progetto. Saranno loro le gambe della vostra startup. E non solo.
3.Ogni cosa è possibile. Considerate prima gli obiettivi, poi i sogni. Ma non dimenticateveli, è da lì che si parte.
4.Credete in voi stessi. Creare una startup è un’impresa difficile, a volte sembra una sfida insormontabile, ma se avete compiuto il primo passo considerate che non sono in molti ad avere il coraggio di compierlo. Il primo passo deve spingervi ad andare avanti.
5.Prendete qualche rischio. Creare una startup è anche un po’ come giocare d’azzardo. A volte le vostre scelte potrebbero avere dei risultati imprevedibili, è normale. Fate tutto ciò che secondo voi possa far crescere il vostro business.
Per conoscere gli altri 5 consigli clicca qui.

Il cinema ha trovato il suo futuro nel mercato online

Netflix insegna. La distribuzione online è il futuro del cinema. Dopo i successi nelle serie televisive, uno su tutti quello di House of Cards, Netflix ha infatti annunciato che distribuirà ad agosto 2015 il suo primo film prodotto, La tigre e il dragone 2, e lo farà in contemporanea attraverso il servizio di video on demand e solo nei cinema IMax
Il segnale è chiaro. Il futuro della fruizione cinematografica sarà per lo più a casa, attraverso la distribuzione online, mentre quella nelle sale cinematografiche resisterà solo se spettacolare, su schermi giganti. Ciò ha, però, scatenato l’ira delle catene IMax che si sono espresse in difesa delle cosiddette finestre distributive e si sono ribellate alla scelta di Netflix dichiarando “Non abbiamo interesse a distribuire un film che può essere contemporaneamente visto sullo schermo di un cellulare”.
Sarà interessante seguire la battaglia tra Netflix e sale IMax, anche perché da questa dipenderà buona parte del futuro del cinema, delle sale cinematografiche e di tutti gli operatori del settore, dalla produzione alla creazione fino alla distribuzione. Un futuro nel quale, per continuare a lavorare nel mondo del cinema e, più in generale, dello spettacolo saranno necessari alti livelli di specializzazione. Per queste ragioni Link Campus Universityha creato un Corso di Laurea in DAMS – Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda caratterizzato da una formazione innovativa, attenta alle evoluzioni del settore. Un Corso di Laurea per il quale fino al prossimo 23 ottobre sono a disposizione 28 borse di studio a copertura totale e parziale.+
Il DAMS della Link Campus University ha l’obiettivo di far nascere nuovi professionisti e manager del settore, anche grazie a una preparazione linguistica, con particolare riferimento all’italiano, all’inglese e allo spagnolo, che oggi risulta fondamentale per essere competitivi nei mondo dello spettacolo e delle arti figurative. Diversi sono gli sbocchi professionali per chi decide di frequentare il Corso di Laurea in Dams della Link Campus University:
  • organizzazione e gestione di imprese multimediali;
  • ideazione artistica nel campo della produzione multimediale;
  • recitazione;
  • ideazione e organizzazione di eventi culturali;
  • lavoro di consulenza e organizzazione per raccolte e archivi;
  • copywriter.

Un successo per la seconda edizione della Maker Faire

Chi se lo sarebbe aspettato? 100.000 persone hanno visitato la Maker Faire Rome dal 3 al 5 ottobre scorso. Numeri di pubblico impressionanti, a cui si aggiungono quelli della manifestazione: 70.000 metri quadri di esposizione600 progetti da tutto il mondo e la presenza di alcuni dei più grandi speaker e innovatori mondiali. Tutto questo nel “pieno del semestre italiano di Presidenza Europea”, come ha sottolineato il Digital Champion italiano e curatore della Maker Faire Rome Riccardo Luna. “La Maker Faire Roma è il più grande evento sull’innovazione. – ha aggiunto Luna – L’abbiamo fatto partendo dal basso: i makers e i settanta FabLab italiani non li abbiamo creati noi, li abbiamo solo connessi tra di loro”.
Il successo della Maker Faire Rome ha sorpreso anche il Ministro del LavoroGiuliano Poletti, particolarmente soddisfatto dal “fermento meraviglioso di persone che non si arrendono alla crisi e che si creano il lavoro con la forza delle idee e grazie alle loro capacità”.
Tra robot, stampanti 3D, Fablab, start-up, droni e applicazioni, tanti gli innovatori e le persone che si sono intrattenute anche allo stand dei ricercatori del DASIC – Digital Administration and Social Innovation Center, centro di ricerca Link Campus University che si occupa dell’applicazione delle nuove tecnologie ai processi di produzione, amministrazione e consumo con l’obiettivo di apportare innovazione e ottimizzazione.
Il DASIC, con il supporto dell’Università, ha esposto tre installazioni: “Recycling Tree”, un progetto che ha sensibilizzato il pubblico della Maker Faire Rome sulla raccolta differenziata con un sistema  di differenziazione automatica; “Physical Videogame” che ha ricreato in versione analogica uno dei tanti car videogames del passato e “No touch”.

giovedì 2 ottobre 2014

Settimana Europea delle PMI- il secondo giorno a Napoli!- il secondo giorno a Napoli!

E’ cominciato ieri il giro di eventi previsti a Napoli dal 1° al 3 ottobre 2014, per la settimana europea delle Piccole e Medie imprese.

Dal 29 settembre 2014, infatti, la Commissione europea promuove giorni interamente dedicati alle imprese in tutta Europa.

 

Ma cos’è L’European SME week?
La settimana che ha come centro di interesse le imprese, 37 paesi con eventi ed attività nazionali e non; impegno e interesse per affiancare l’attività degli imprenditori attuali e potenziali. Gli eventi organizzati sono un modo per rendere più agevole lo scambio di idee, suggerimenti e pianificare soluzioni alle difficoltà comuni dei piccoli e medi imprenditori. A supporto dell’iniziativa tante Associazioni di categoriaautorità nazionali, regionali e locali o semplicemente enti di sostegno alle imprese.
Come suggerito dal sito ufficiale della commissione europea, nella sezione imprese e industria, gli obiettivi sono molteplici:
  • fornire informazioni sui diversi tipi di sostegno offerto dall’Unione Europea e dalle autorità nazionali, regionali e locali alle Piccole e Medie Imprese;
  • promuovere l’imprenditorialità per incoraggiare le persone, in particolare i giovani, ad optare per una carriera d’imprenditore;
  • dare un riconoscimento agli imprenditori per il loro contributo al benessere, all’occupazione, all’innovazione e alla competitività in Europa.
Tale iniziativa sembra inserirsi perfettamente negli intenti della “Small Business Act for Europe” pubblicata nel giugno 2008. In effetti il ruolo cruciale delle piccole e medie imprese nell’economia europea è argomento fondamentale, ribadito dalla CE attraverso il suo suggerimento “Think Small First”!
“Think Small First” è l’insegnamento che la nostra New Winning Generation ha fatto proprio. La generazione dell’innovazione, della creatività, dei nuovi e giovani imprenditori che sono passati attraverso la Link Campus University, la generazione che oggi ha deciso di scommettere sulle proprie idee e giocare le carte del proprio talento, e che oggi si unisce in una grande piattaforma di scambio.
 Generazione vincente che al claim europeo “Think Small First” aggiungerebbe “…..remember to Dream Big!”

giovedì 25 settembre 2014

Un pizzico di magia alle Nazioni Unite: il discorso di Emma Watson per #HeforShe!



Basta un po’ di magia! Dietro le parole di Emma Watson nel suo discorso deciso e a tratti commovente, tenuto alle Nazioni Unite, sembra esserci  davvero un effetto speciale. Da giorni il numero di views sul suo video continua ad aumentare, migliaia di community ne discutono e moltissime celebrità hanno voluto partecipare usando il loro account Twitter.
Ma cosa ci fa al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite la studentessa della casa di Grifondoro?

L’attrice dallo scorso luglio è stata nominata Ambasciatrice di Buona Volontà per l’ UN Women, la nuova entità delle Nazioni Unite per l'Uguaglianza di Genere e l'Empowerment Femminile. La sua prima apparizione, nelle vesti di Goodwilling Ambassador , è avvenuta  nel Parlamento di Montevideo, capitale dell’Uruguay, lo scorso  lunedì 15 Settembre. In Sud America l'impegno era per dare visibilità e sostegno alla raccolta firme delle organizzazioni Cotidiano Mujer, Ciudadanías en Red e CNS Mujeres che hanno prontamente twittato la sua presenza.  

Ma il suo intervento all’assemblea delle Nazioni Unite per presentare ufficialmente la campagna #HeForShe ha lasciato, decisamente, il segno. L’attrice non ha timore a definirsi “femminista” e con parole emozionanti ma convinte invita tutti ad approfondire il significato del termine allargando l’orizzonte di riflessione:

 “Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti. E' tempo di concepire il genere su uno spettro, e non come due serie di valori opposti. Se smettiamo di definirci l'un l'altro in base a cosa non siamo, e cominciamo a definire noi stessi in base a chi siamo, possiamo essere tutti più liberi. Ed è di questo che si occupa He For She. Di libertà.”

 Visualizza l'immagine su Twitter

Una giovane di soli 24 anni è alle Nazioni Unite, quanti dei suoi coetanei, nostri studenti di Studi Internazionali, Economia o Giurisprudenza sognano un giorno di parlare davanti al pubblico della United Nations General Assembly?

lunedì 22 settembre 2014

Al via la Social Media Week: the Future of Now!



Tra le mura del prestigioso palazzo senatorio si è svolta, questa mattina, l’opening ceremony della Social Media Week. Inizia ufficialmente l’evento internazionale dedicato al Web, alla Tecnologia, all'Innovazione e ai Social Media che da Chicago a Sidney vedrà susseguirsi oltre 1000 eventi in ben 9 diversi Paesi.
Perfettamente sincronizzati, tutti potevano partecipare in diretta streaming e ascoltare la presentazione dell’evento. Il sindaco Ignazio Marino ha salutato l’inizio dei lavori che da oggi 22 sino al 26 settembre vedrà coinvolti oltre 3000 speakers. Insieme al primo cittadino di Roma diversi esponenti delle istituzioni e delle imprese, organizzatori e partner: Marta Leonori, Assessore a “Roma produttiva” Roma Capitale; Paolo Coppola Minister counselor for Digital Agenda -Ministero della Funzione Pubblica; Elio Catania, Presidente Confindustria Digitale; Antonio Greco, Amministratore Delegato Fiera Milano Media SpA ; Luca Colombo, Country Manager Facebook Italy; Carlo Alberto Carnevale-Maffè, Sda Bocconi; Matteo Stifanelli, Country Manager Airbnb Italy;  Gian Luca Ranno, Ceo & Co-Founder gnammo.com; Carlo Medaglia, Professore Università “La Sapienza”.

Nella suggestiva cornice dell’aula Giulio Cesare del palazzo del Campidoglio si parla di città intelligenti, di nativi digitali, dati, informazione e quindi conoscenza. Opinioni, dibattiti sul ruolo dei Media, questo “fantastico abilitatore” come lo definisce Carlo Medaglia, una “piattaforma che è già internazionale”, un sistema che è già come suggerisce Paolo Coppola una “urbe” di interattività che può e deve sostenere la vicinanza tra cittadini e istituzioni e ordini professionali .
Ma come prosegue Medaglia, ha senso parlare di città intelligenti, se abbiamo una civitas partecipe disposta al cambiamento culturale, un cambiamento esponenziale  caratteristica principale del mondo digitale. Abbiamo bisogno quindi di Università, scuole e processi formativi adatti al futuro.
E voi studenti della Link Campus University, siete pronti a sfidare il futuro e accogliere un nuovo modello formativo?

giovedì 18 settembre 2014

Tecnologia e moda e se questo matrimonio “s’ha da fare”?

La scorsa settimana Tim Cook, CEO di Apple, ha presentato Apple Watch, il nuovo nato in casaApple insieme all’iPhone 6 e iPhone 6 Plus, risolvendo, forse, alcuni dubbi sugli insoliti invitati all’evento al Flint Centre di Cupertino.
In effetti ad assistere alla presentazione vi erano tra i più celebri personaggi del mondo della moda,  come per esempio Natalie Massenet, fondatriceNetaporter.com Olivier Zahm, della rivista francese Purple, Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia e ancora top model, blogger, celebrities e noti rappresentanti del fashion system. E così i touchscreen degli iPhone 6 e Apple Watch si sono improvvisamente riempiti di impronte delle mani delicatamente curate dei fashion addicted e delle dita velocissime ed esperte dei nerd.
In realtà se avessimo osservato, con un po’ di attenzione, le ultime mosse del team di Apple non ci saremmo dovuti cosi tanto meravigliare, del resto Angela Ahrendts ex Burberry o Paul Deneve ex Yves Saint Laurent sono già parte dell’organico del noto brand della mela.
Gossip a parte, è bene pensare in maniera critica al perché di questo nuovo e apparentemente insolito matrimonio tra tecnologia e moda, un tema su cui continuano a discutere importanti blogger.
L’attenzione al design e al bello è l’imprinting che Steve Jobs ha lasciato, in effetti quando in una intervista Jobs parlava delle mancanze della Microsoft ci diceva esattamente questo: “They have no taste!”  ma il passo dal bello al “fashion” è qualcosa in più. E’ la tecnologia che fa moda o la moda che fa tecnologia, un modo attraverso il quale Apple aggredisce una fetta di mercato in più. Il mondo del lusso e della moda ha forse un nuovo competitor? L’Apple Watch, per esempio, può diventare uno status symbol?
Il dibattito è chiaramente aperto e le risposte potremo saperle solo dopo l’inizio delle vendite previste per i primi del 2015. Chissà, magari un giorno i nostri studenti diEconomia, di Comunicazione digitale dovranno unirsi ad un tavolo con i colleghi del Master in Luxury and Fashion per disegnare insieme il nuovo accessorio tecnologico e lanciare insieme la nuova moda!

lunedì 15 settembre 2014

“X” or “Y”: voi di che generazione siete?



Quando Coupland Douglas definiva nel suo romanzo la Generazione X aveva in mente tanti giovani disoccupati, apatici, senza obiettivo e con scarsa identità sociale…. precari nel lavoro e a volte nella vita, con poca capacità di comunicazione con le generazioni precedenti. 
Ma sono davvero così i giovani d’oggi? Sono tutti privi di iniziativa e destinati all’insuccesso?



Non sono della stessa opinione alcuni esperti di investopedia.com una delle più grandi piattaforme mondiali, fonte di educazione finanziaria e di consigli pratici per gli investimenti e le analisi di mercato. In un interessante articolo “Successful Young Entrepreneurs” investopedia ci mostra 10 casi di giovanissimi “imprenditori” americani. 
Una generazione “Y" che, al contrario, è stata ottimista e creativa e ha fatto della sua inventiva una fonte di guadagno. 




Alcuni esempi?




Hart Main, 14 anni, con un piccolo investimento iniziale di 100 dollari ha portato avanti il suo progetto ManCans.  Cominciò a produrre candele profumate per tutti, soprattutto per gli uomini (chi mai avrebbe pensato ad una candela con fragranza “Bacon” o “Immondizia”?). Oggi le candele ManCans sono vendute in oltre 60 negozi, l’azienda nel 2013 ha guadagnato 260mila dollari.



Cameron Johnson, ha iniziato all'età di nove anni con dei semplici inviti per le feste in famiglia. Due anni dopo  aveva fatto migliaia di dollari vendendo carte attraverso la sua società, Cheers and Tears. All'età di 12 anni, ha pagato $100 per trenta Beanie Babies di sua sorella rivendendoli su eBay ad un prezzo dieci volte superiore a quello di acquisto. Ha poi acquistato le bambole direttamente dal produttore, realizzando un profitto di 50.000 dollari in meno di un anno. Con quel denaro ha avviato un Internet Business che ha portato 3.000 dollari al mese in introiti pubblicitari.



Catherine Cook, una ragazzina di 15 anni e suo fratello hanno pensato di costruire un sito web che potesse essere una versione on line di un annuario personale. MyYearbook.com è stato lanciato e si è poi implementato consentendo agli utenti di inviare e completare quiz online. Fino al 2006 il sito ha aveva 3 milioni di membri in tutto il mondo, oggi 90 milioni. Il sito ha attirato grandi inserzionisti come Disney e ABC. Inutile parlare del suo fatturato annuo.



Fraser Doherty, all’età di 14 anni ha cominciato a fare marmellate seguendo le ricette di sua nonna. Nel tempo ha sviluppato un metodo di produzione di marmellata 100% da frutta. In poco tempo Fraser è diventato il più giovane dei fornitori per le grandi catene di supermercati e nel 2007 ha lanciato la gamma SuperJam presente in tutto il mondo e nei più grandi supermercati (Tesco, Asda, Wal-Mart, Sainsbury etc…).




E voi ragazzi a quale generazione volete appartenere? I numerosi workshop, le lezioni, i docenti della Link Campus University saranno gli strumenti migliori per testare la vostra inventiva, volete essere anche voi giovani della “Generazione Y”?