Sfogliando il catalogo della casa
editrice Eurilink si scopre, con
grande sorpresa, un testo di oltre 70 anni ma che continua a stupirci per il
suo essere così straordinariamente vitale. E’ la Costituzione italiana, riproposta e tradotta in lingua araba
con un invito in prefazione all’ “impegno di custodirla e far vivere i suoi
principi ogni giorno”.
Il testo “La costituzione italiana in
lingua araba” fa parte della collana
Link ed è un lavoro di traduzione a cura di Adnan Alì che racchiude, soprattutto,
un profondo messaggio di scambio culturale e politico.
“Presentiamo questa opera al
rispettabile lettore arabo, quale strumento di conoscenza e mezzo per
avvicinarlo a questo Paese, in cui vive e di cui condivide la sorte con i suoi
fratelli, cittadini italiani” così commenta nelle sue note Adnan Alì. La
Costituzione italiana “definita dagli esperti di giurisprudenza come una della
più raffinate ed equilibrate” è un modo per sfogliare i valori condivisi dei
cittadini del nostro Paese e capirne le radici culturali del patrimonio di
regole, diritti, doveri e principi condivisi. Rivestita di una nuova lingua, la
costituzione tradotta e’ così un impegno a trasmettere al pubblico di lingua
araba, deciso a vivere, lavorare o studiare in Italia, le radici e la storia
stessa della nostra nazione.
Ma si tratta davvero di una
semplice traduzione?
Tradurre è riscoprire la grande
attualità del testo approvato dall’ Assemblea Costituente nel dicembre 1947, “in
quella Carta”, suggerisce Marcella Lucidi nella Prefazione alla traduzione, “troviamo
i principi fondamentali per rispondere alle sfide epocali del nostro tempo:
dalla centralità della persona e della sua dignità, alla tutela del pluralismo
culturale e religioso, dalla laicità dello Stato all’affermazione dei diritti
delle donne, al riconoscimento universale dei diritti sociali e di
cittadinanza.
E’ una dichiarazione e una buona
presentazione per chi decide di esprimere la propria identità culturale e si sforza
di farlo nella lingua dell’ “ospite”; tradurre non è cambiare linguaggio o
cedere ad un registro diverso, è luogo di scambio, dialogo di cultura e
identità.