Basta un po’ di magia! Dietro le parole di Emma Watson nel
suo discorso deciso e a tratti commovente, tenuto alle Nazioni Unite, sembra esserci davvero un effetto speciale. Da giorni il
numero di views sul suo video continua
ad aumentare, migliaia di community ne discutono e moltissime celebrità hanno voluto partecipare usando il loro account
Twitter.
Ma cosa ci fa al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite la studentessa della casa di Grifondoro?
L’attrice dallo scorso luglio è stata nominata Ambasciatrice
di Buona Volontà per l’ UN Women, la nuova entità delle Nazioni Unite per
l'Uguaglianza di Genere e l'Empowerment Femminile. La sua prima
apparizione, nelle vesti di Goodwilling Ambassador , è avvenuta nel Parlamento di Montevideo, capitale dell’Uruguay,
lo scorso lunedì 15
Settembre. In Sud America l'impegno era per dare
visibilità e sostegno alla raccolta firme delle organizzazioni Cotidiano Mujer, Ciudadanías en Red e CNS Mujeres che hanno prontamente
twittato la sua presenza.
Ma il suo intervento all’assemblea delle Nazioni Unite per presentare
ufficialmente la campagna #HeForShe
ha lasciato, decisamente, il segno. L’attrice non ha timore a definirsi “femminista”
e con parole emozionanti ma convinte invita tutti ad approfondire il significato
del termine allargando l’orizzonte di riflessione:
“Sia gli uomini
che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le
donne devono sentirsi liberi di essere forti. E' tempo di concepire il genere
su uno spettro, e non come due serie di valori opposti. Se smettiamo di definirci l'un l'altro in base a cosa non siamo, e
cominciamo a definire noi stessi in base a chi siamo, possiamo essere tutti più
liberi. Ed è di questo che si occupa He For She. Di libertà.”
Una giovane di soli
24 anni è alle Nazioni Unite, quanti dei suoi coetanei, nostri studenti di
Studi Internazionali, Economia o Giurisprudenza sognano un giorno di parlare
davanti al pubblico della United Nations General Assembly?