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giovedì 25 settembre 2014

Un pizzico di magia alle Nazioni Unite: il discorso di Emma Watson per #HeforShe!



Basta un po’ di magia! Dietro le parole di Emma Watson nel suo discorso deciso e a tratti commovente, tenuto alle Nazioni Unite, sembra esserci  davvero un effetto speciale. Da giorni il numero di views sul suo video continua ad aumentare, migliaia di community ne discutono e moltissime celebrità hanno voluto partecipare usando il loro account Twitter.
Ma cosa ci fa al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite la studentessa della casa di Grifondoro?

L’attrice dallo scorso luglio è stata nominata Ambasciatrice di Buona Volontà per l’ UN Women, la nuova entità delle Nazioni Unite per l'Uguaglianza di Genere e l'Empowerment Femminile. La sua prima apparizione, nelle vesti di Goodwilling Ambassador , è avvenuta  nel Parlamento di Montevideo, capitale dell’Uruguay, lo scorso  lunedì 15 Settembre. In Sud America l'impegno era per dare visibilità e sostegno alla raccolta firme delle organizzazioni Cotidiano Mujer, Ciudadanías en Red e CNS Mujeres che hanno prontamente twittato la sua presenza.  

Ma il suo intervento all’assemblea delle Nazioni Unite per presentare ufficialmente la campagna #HeForShe ha lasciato, decisamente, il segno. L’attrice non ha timore a definirsi “femminista” e con parole emozionanti ma convinte invita tutti ad approfondire il significato del termine allargando l’orizzonte di riflessione:

 “Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti. E' tempo di concepire il genere su uno spettro, e non come due serie di valori opposti. Se smettiamo di definirci l'un l'altro in base a cosa non siamo, e cominciamo a definire noi stessi in base a chi siamo, possiamo essere tutti più liberi. Ed è di questo che si occupa He For She. Di libertà.”

 Visualizza l'immagine su Twitter

Una giovane di soli 24 anni è alle Nazioni Unite, quanti dei suoi coetanei, nostri studenti di Studi Internazionali, Economia o Giurisprudenza sognano un giorno di parlare davanti al pubblico della United Nations General Assembly?

lunedì 22 settembre 2014

Al via la Social Media Week: the Future of Now!



Tra le mura del prestigioso palazzo senatorio si è svolta, questa mattina, l’opening ceremony della Social Media Week. Inizia ufficialmente l’evento internazionale dedicato al Web, alla Tecnologia, all'Innovazione e ai Social Media che da Chicago a Sidney vedrà susseguirsi oltre 1000 eventi in ben 9 diversi Paesi.
Perfettamente sincronizzati, tutti potevano partecipare in diretta streaming e ascoltare la presentazione dell’evento. Il sindaco Ignazio Marino ha salutato l’inizio dei lavori che da oggi 22 sino al 26 settembre vedrà coinvolti oltre 3000 speakers. Insieme al primo cittadino di Roma diversi esponenti delle istituzioni e delle imprese, organizzatori e partner: Marta Leonori, Assessore a “Roma produttiva” Roma Capitale; Paolo Coppola Minister counselor for Digital Agenda -Ministero della Funzione Pubblica; Elio Catania, Presidente Confindustria Digitale; Antonio Greco, Amministratore Delegato Fiera Milano Media SpA ; Luca Colombo, Country Manager Facebook Italy; Carlo Alberto Carnevale-Maffè, Sda Bocconi; Matteo Stifanelli, Country Manager Airbnb Italy;  Gian Luca Ranno, Ceo & Co-Founder gnammo.com; Carlo Medaglia, Professore Università “La Sapienza”.

Nella suggestiva cornice dell’aula Giulio Cesare del palazzo del Campidoglio si parla di città intelligenti, di nativi digitali, dati, informazione e quindi conoscenza. Opinioni, dibattiti sul ruolo dei Media, questo “fantastico abilitatore” come lo definisce Carlo Medaglia, una “piattaforma che è già internazionale”, un sistema che è già come suggerisce Paolo Coppola una “urbe” di interattività che può e deve sostenere la vicinanza tra cittadini e istituzioni e ordini professionali .
Ma come prosegue Medaglia, ha senso parlare di città intelligenti, se abbiamo una civitas partecipe disposta al cambiamento culturale, un cambiamento esponenziale  caratteristica principale del mondo digitale. Abbiamo bisogno quindi di Università, scuole e processi formativi adatti al futuro.
E voi studenti della Link Campus University, siete pronti a sfidare il futuro e accogliere un nuovo modello formativo?

giovedì 18 settembre 2014

Tecnologia e moda e se questo matrimonio “s’ha da fare”?

La scorsa settimana Tim Cook, CEO di Apple, ha presentato Apple Watch, il nuovo nato in casaApple insieme all’iPhone 6 e iPhone 6 Plus, risolvendo, forse, alcuni dubbi sugli insoliti invitati all’evento al Flint Centre di Cupertino.
In effetti ad assistere alla presentazione vi erano tra i più celebri personaggi del mondo della moda,  come per esempio Natalie Massenet, fondatriceNetaporter.com Olivier Zahm, della rivista francese Purple, Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia e ancora top model, blogger, celebrities e noti rappresentanti del fashion system. E così i touchscreen degli iPhone 6 e Apple Watch si sono improvvisamente riempiti di impronte delle mani delicatamente curate dei fashion addicted e delle dita velocissime ed esperte dei nerd.
In realtà se avessimo osservato, con un po’ di attenzione, le ultime mosse del team di Apple non ci saremmo dovuti cosi tanto meravigliare, del resto Angela Ahrendts ex Burberry o Paul Deneve ex Yves Saint Laurent sono già parte dell’organico del noto brand della mela.
Gossip a parte, è bene pensare in maniera critica al perché di questo nuovo e apparentemente insolito matrimonio tra tecnologia e moda, un tema su cui continuano a discutere importanti blogger.
L’attenzione al design e al bello è l’imprinting che Steve Jobs ha lasciato, in effetti quando in una intervista Jobs parlava delle mancanze della Microsoft ci diceva esattamente questo: “They have no taste!”  ma il passo dal bello al “fashion” è qualcosa in più. E’ la tecnologia che fa moda o la moda che fa tecnologia, un modo attraverso il quale Apple aggredisce una fetta di mercato in più. Il mondo del lusso e della moda ha forse un nuovo competitor? L’Apple Watch, per esempio, può diventare uno status symbol?
Il dibattito è chiaramente aperto e le risposte potremo saperle solo dopo l’inizio delle vendite previste per i primi del 2015. Chissà, magari un giorno i nostri studenti diEconomia, di Comunicazione digitale dovranno unirsi ad un tavolo con i colleghi del Master in Luxury and Fashion per disegnare insieme il nuovo accessorio tecnologico e lanciare insieme la nuova moda!

lunedì 15 settembre 2014

“X” or “Y”: voi di che generazione siete?



Quando Coupland Douglas definiva nel suo romanzo la Generazione X aveva in mente tanti giovani disoccupati, apatici, senza obiettivo e con scarsa identità sociale…. precari nel lavoro e a volte nella vita, con poca capacità di comunicazione con le generazioni precedenti. 
Ma sono davvero così i giovani d’oggi? Sono tutti privi di iniziativa e destinati all’insuccesso?



Non sono della stessa opinione alcuni esperti di investopedia.com una delle più grandi piattaforme mondiali, fonte di educazione finanziaria e di consigli pratici per gli investimenti e le analisi di mercato. In un interessante articolo “Successful Young Entrepreneurs” investopedia ci mostra 10 casi di giovanissimi “imprenditori” americani. 
Una generazione “Y" che, al contrario, è stata ottimista e creativa e ha fatto della sua inventiva una fonte di guadagno. 




Alcuni esempi?




Hart Main, 14 anni, con un piccolo investimento iniziale di 100 dollari ha portato avanti il suo progetto ManCans.  Cominciò a produrre candele profumate per tutti, soprattutto per gli uomini (chi mai avrebbe pensato ad una candela con fragranza “Bacon” o “Immondizia”?). Oggi le candele ManCans sono vendute in oltre 60 negozi, l’azienda nel 2013 ha guadagnato 260mila dollari.



Cameron Johnson, ha iniziato all'età di nove anni con dei semplici inviti per le feste in famiglia. Due anni dopo  aveva fatto migliaia di dollari vendendo carte attraverso la sua società, Cheers and Tears. All'età di 12 anni, ha pagato $100 per trenta Beanie Babies di sua sorella rivendendoli su eBay ad un prezzo dieci volte superiore a quello di acquisto. Ha poi acquistato le bambole direttamente dal produttore, realizzando un profitto di 50.000 dollari in meno di un anno. Con quel denaro ha avviato un Internet Business che ha portato 3.000 dollari al mese in introiti pubblicitari.



Catherine Cook, una ragazzina di 15 anni e suo fratello hanno pensato di costruire un sito web che potesse essere una versione on line di un annuario personale. MyYearbook.com è stato lanciato e si è poi implementato consentendo agli utenti di inviare e completare quiz online. Fino al 2006 il sito ha aveva 3 milioni di membri in tutto il mondo, oggi 90 milioni. Il sito ha attirato grandi inserzionisti come Disney e ABC. Inutile parlare del suo fatturato annuo.



Fraser Doherty, all’età di 14 anni ha cominciato a fare marmellate seguendo le ricette di sua nonna. Nel tempo ha sviluppato un metodo di produzione di marmellata 100% da frutta. In poco tempo Fraser è diventato il più giovane dei fornitori per le grandi catene di supermercati e nel 2007 ha lanciato la gamma SuperJam presente in tutto il mondo e nei più grandi supermercati (Tesco, Asda, Wal-Mart, Sainsbury etc…).




E voi ragazzi a quale generazione volete appartenere? I numerosi workshop, le lezioni, i docenti della Link Campus University saranno gli strumenti migliori per testare la vostra inventiva, volete essere anche voi giovani della “Generazione Y”?

venerdì 12 settembre 2014

Back to school: Si ricomincia!

Lunedì 15 settembre 2014 comincia l’anno scolastico 2014/2015.

Sarà il primo giorno di scuola per i giovani delle scuole di Roma e di molte altre città italiane dopo le lunghe vacanze estive: ragazzi siete pronti?
Non lasciatevi spaventare, sicuramente non sarà un rientro facile per chi, al primo anno, comincia la nuova avventura della scuola secondaria o per chi, invece, all’ultimo anno sarà costretto a pensare al proprio futuro e alla scelta post diploma. Cosa fare? Come preparare gli esami di maturità e come indirizzare i propri studi verso una scelta vincente? Il senso di disorientamento, la paura , la mancanza di una guida spesso seguono i giovani studenti durante tutto il percorso formativo e oltre,  avere un buon insegnante non basta quando si parla del proprio futuro.

Link Campus University da sempre vicina agli studenti ha seguito le linee guida nazionali per l’orientamento permanente del MIUR, in accordo con gli obiettivi della “Comunicazione di Bruges” (7 dicembre 2010): “massimo accesso all’apprendimento permanente” (percorsi di studio flessibili); “maggiore mobilità” (imparare le lingue e acquisire capacità di adattamento); “mentalità creativa, innovativa e imprenditoriale”. Su queste fondamenta sono costruiti i corsi di laurea in Giurisprudenza, Economia, Studi internazionali, Comunicazione digitale e DAMS. A queste fondamentali credenziali Link Campus University aggiunge un suo personale contributo: LinkApp – Orientati.

"LinkApp – Orientati è l’applicazione ufficiale dell’Università degli Studi Link Campus University dedicata a tutti gli studenti che hanno bisogno di un aiuto nella scelta della propria facoltà. “attitudini personali”, “ Mi piacerebbe” e “ Interessi” sono le tre sezioni che compongono il test e che, una volta compilate, ti aiutano a scoprire quale sarebbe il tuo futuro universitario.
Adesso puoi cominciare ad orientarti: non aver paura, dai inizio al tuo anno scolastico con serenità.

Buon inizio anno scolastico e buono studio!

Amazon crea un negozio di droni


Amazon ha creato un negozio dedicato ai droni che propone droni di ogni genere, accessori e manuali. Oltre a una gallery nella quale ci sono video che mostrano questi apparecchi in azione  e altri che sono stati girati con i droni stessi. Un segnale importante, che indica come si tratti di un settore di ricerca in evoluzione destinato a entrare a far parte della nostra vita di tutti i giorni.
Un tema su cui l’Università degli Studi Link Campus University di Roma ha posto, tra le prime in Italia, la propria attenzione, tanto da creare un Centro di ricerca sui Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remotoistituito dal maggio 2014 con l’obiettivo di stimolare la ricerca e il dibattito scientifico sui temi collegati all’impiego professionale e sperimentale dei cosiddetti droni. Un centro di ricerca che si occuperà di organizzare iniziative sul tema e, a presto, corsi specifici di approfondimento e formazione sui droni, ad esempio su come pilotarli. 
Il mondo dei droni, quindi, non è più solo fantascienza. I modelli si moltiplicano, il pubblico è sempre più interessato e per questo anche un colosso come Amazon ha deciso di investire sul settore, sostenendone la vendita su larga scala. Nella sezione dedicata suamazon.com per il momento ci sono solo due brand, forse i più conosciuti in ambito consumer, Phantom Parrot.
D’altronde, Amazon non è nuova a iniziative di questo tipo. Recente, infatti, è anche l’apertura della sezione dedicata alla stampa 3D. Altro settore sul quale, con 3D ItalyLinkCampus University sta investendo, sempre aperta alle innovazioni e agli ambiti che possono rappresentare nuove occasioni di lavoro per i giovani.