Ancora un quadriennio per Mario Pescante, nominato dal Presidente
CIO, Thomas Bach, come ambasciatore delle Nazioni Unite in
rappresentanza del Comitato Olimpico internazionale. Un punto in più in
favore dell’Italia e del progetto Giochi Olimpici 2024.
La candidatura di Pescante ha prevalso sull’ex Segretario della Nato, il danese Rasmussen e il membro Cio statunitense Probst.
Il Prof. Mario Pescante, docente del Corso di Laurea in Giurisprudenza e dell’Mba in Diritto e Management dello Sport
alla Link Campus University, svolge già da una decina di anni
l’incarico di Presidente della Commissione Rapporti Internazionali.
Il primo appuntamento sarà all’Onu, il 22 marzo, per avviare l’iter
per l’approvazione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per il voto alla
risoluzione della Tregua Olimpica, in vista dei Giochi Olimpici di Rio
del 2016. “Il dibattito al Palazzo di vetro si preannuncia molto
animato, perché quando lo sport incrocia i contrasti internazionali la
strada è sempre in salita: puntiamo a una risoluzione con il voto
unanime” ha spiegato Pescante che il 17 marzo si recherà a Losanna.
Il Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ha richiesto una forte
campagna di sensibilizzazione a favore della tregua olimpica. L’ 11
marzo 2015, nel Salone d’Onore del Coni, si è tenuta una lezione
accademica dove Pescante ha ribadito tale necessità. Alla lezione hanno
partecipato Giovanni Malagò, Presidente del Coni e Luca Pancalli,
Presidente Comitato Paralimpico italiano e molte icone sportive italiane
come Nicola Pietrangeli, Manuela di Centa, Novella Calligaris, Daniela
Masala e Mauro Checcoli. In prima fila molte autorità tra cui fila
Raffaele Squintieri, neo presidente della Corte dei Conti, Gianni Letta e
il Senatore Raffaele Ranucci.
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha aperto i lavori
ricordando l’importanza del tema e il fondamentale ruolo giocato dallo
sport. “Faccio i complimenti a Mario Pescante, ambasciatore del CIO
all’interno dell’ONU. Siamo l’unico settore che mette tutti d’accordo,
perché lo sport è uno strumento che unisce oltre ogni barriera. C’è un
filo che ci lega, c’è la storia che insegna come si siano superate tante
storie di diversità. Con un significato più bello di quello delle
medaglie. Dobbiamo alimentare queste tematiche, tenerle vive. Bach fa
bene ad affidare a Pescante questo compito e noi facciamo bene a
sostenerlo. Tutti i Paesi devono essere superiori a quello che succede
nel mondo. Qui si tratta di far vedere come lo sport vada molto oltre la
propri mission. Dobbiamo dimostrare di essere un’unica famiglia, anche
se rivali sul campo. Un ultimo saluto agli atleti francesi scomparsi
nella tragedia in Argentina”.
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