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mercoledì 21 gennaio 2015

I rischi della disinformazione nell’era del cyber-power



Analizzare la natura e levoluzione della disinformazione nellera del cyber-power come arma di lotta politica, militare ed economica e valutare limpatto di attività disinformative sulla sicurezza e sugli interessi nazionali italiani. Questi sono i due obiettivi del convegno Disinformazione e manipolazione delle percezioni: una nuova minaccia al sistema Paese, organizzato da Link Campus University e dallIstituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici (22 gennaio, ore 9.30, presso Link Campus University via Nomentana 335, Roma).

Lo sviluppo di nuove tecnologie informatiche e dei nuovi media (Google, YouTube, Twitter , Facebook, etc.) ha determinato un notevole potenziamento degli strumenti per orientare lopinione pubblica. La Rete facilita e rende sempre più efficaci le azioni disinformative. Essa consente la diffusione massiccia, incontrollata e pressoché istantanea di notizie deliberatamente falsificate o manipolate. E, altro aspetto da tenere in grande considerazione, la disinformazione non è più unarma in esclusiva dotazione degli Stati e dei loro servizi dintelligence: essa è ormai uno strumento alla portata di attori non-statuali sia leciti (partiti politici, aziende e società finanziarie, gruppi di interesse, organizzazioni non-governative) che illeciti (gruppi terroristici ed eversivi, organizzazioni criminali, poteri occulti, sette religiose estremiste).

Ecco perché la disinformazione nellera del cyber-power rappresenta un rischio crescente per la sicurezza e la competitività del sistema-paese. Tra i compiti degli analisti dintelligence vi è la tempestiva individuazione di manovre disinformative ostili, che possono essere di diverso tipo:
   Azioni di deception strategica promosse da potenze straniere che intendono manipolare le percezioni dei leaders politici nazionali.
   Campagne di disinformazione economico-finanziaria che hanno lo scopo di danneggiare la reputazione dellItalia e/o delle sue più importanti imprese, o a influire sui mercati finanziari con conseguenze destabilizzanti sul sistema economico nazionale.
   Attività disinformative promosse da gruppi e movimenti socio-politici estremisti al fine di diffondere paura e odio in determinati settori della popolazione italiana.
   Luso dello spazio cibernetico da parte di movimenti terroristici di matrice islamica.
   Operazioni di disinformazione promosse da organizzazioni criminali italiane o estere per falsare le analisi o depistare le indagini anti-mafia.
   Il ricorso, da parte di gruppi terroristici o eversivi, a minacce o falsi allarmi di attentati CBRN.

Alla luce di tutto ciò, è evidente che la tradizionale minaccia della disinformazione acquisisce, nellera del cyber-power, connotati nuovi e inediti, rendendo necessario un potenziamento della ricerca scientifica e dellanalisi dintelligence in questo campo. Inoltre, è indispensabile rendere sempre più consapevoli di questa sfida i decisori politici e aziendali italiani, il sistema mediatico, lopinione pubblica, il mondo accademico e gli istituti culturali e di ricerca .

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