Vuoi scrivere sul blog?
Manda un email a linkcampusblog@gmail.com!
Ti aspettiamo!

mercoledì 7 gennaio 2015

Come l’Italia può uscire dallo stallo occupazionale, ce lo dice Romano Benini

“L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito”. Ad affermarlo è il direttore del Master Link Campus University in Management dei Servizi per il Lavoro, Romano Benini.

Un esempio da seguire, secondo Benini, è sicuramente quello della Germania che “ha investito sulle competenze e puntato sulla qualità del lavoro, sul capitale umano. L’Italia se ne è invece dimenticata – secondo Benini – e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti”.

Questa è la risposta alla disoccupazione secondo Romano Benini, che oltre a essere direttore del Master Link Campus University è anche consulente di diverse istituzioni pubbliche e agenzie per il lavoro italiane e coordinatore di alcuni progetti europei per lo sviluppo occupazionale.

Benini, come spiega anche nel suo ultimo libro Nella tela del ragno. Perché in Italia non c’è lavoro e come si può fare per crearlo, pubblicato da Donzelli, afferma che “in Italia non è stato fatto quello che la crisi chiedeva di fare, ossia rivedere completamente le nostre politiche del lavoro. In Italia il sistema dei servizi d’intermediazione all’ingresso del mercato occupazionale, considerando sia il pubblico sia il privato, garantisce tra l’8 e il 9% della nuova occupazione. In Francia la percentuale arriva al 40%, in Germania al 50%, in Olanda all’80%. Non è un caso che, a casa nostra, gli strumenti che meglio funzionano per trovare lavoro rimangano le relazioni familiari, amicali, le raccomandazioni”.

Per Benini la soluzione è chiara. “Pensare di creare occupazione con bassi investimenti nel capitale umano è errato, perché il nostro sistema economico non vive più di produzioni di beni di massa, ma di prodotti e servizi di qualità. Per questo è importante investire nella formazione e dare vita a un adeguato sistema di servizi, politiche e incentivi, capace di restituire ai cittadini un ruolo attivo, partendo dalla scuola sino alla pensione”.

Nessun commento:

Posta un commento